|
Racconto di un sogno. Nel sogno sto guardando in modo distratto una strana immagine che
mi sta davanti. non riesco a decidermi se stare a contemplare
questa cosa o fare altro. Mi sembra una visione ridicola a cui
non vale la pena di dedicare attenzione. Mentre decido di
cambiare posto, una parte di me reagisce e delicatamente fa
scattare l'intuizione. Ma che cos'è, penso tra di me: un quadro,
una finestra; eppure mi sembra proprio una pozzanghera. Si è una
pozzanghera a forma di uovo (messo in posizione orizzontale). Mi
concentro meglio e mi accorgo che questa pozzanghera è uno
squarcio, un'apertura su qualcosa di non definito, perché dentro
vedo le stelle, come se stessi guardando da una finestra
lievemente velata. In un baleno la mia ragione confronta tutte
le cose che conosco, con questo buco sulla parete. E' il terzo
occhio, l' occhio spirituale, riesco a capirlo, perché mi ricordo
che Stefano me ne ha parlato più o meno in questo modo. Voglio
verificare se è vero, ma non so come fare. La mia volontà mi
precede e agisce. Subito sono dentro quest'occhio ed esco
dall'altra parte. Mi trovo nel vuoto, tutt'intorno stelle e
pianeti: l'universo. Sento un tuffo nel cuore e per poco non mi
prende un colpo. Nel vuoto mi assale la paura di cadere
dappertutto. Grido: voglio tornare a casa. Mi concentro con tutta
la mia volontà. Lo spazio circostante mi si sbianca e vedo
tutta una serie di raggi tratteggiati che dall'esterno convergono
verso il mio centro, molto simile alla luce puntiforme descritta
nei quadri di VanGogh.
li 25 giugno 1993 D. C.
87070 Plataci ( C S )
Stamati Domenico
|
||
